Nuova Riveduta:

2Re 15:30

Osea, figlio di Ela, organizzò una congiura contro Peca, figlio di Remalia; lo colpì, lo uccise, e regnò al suo posto, l'anno ventesimo del regno di Iotam, figlio di Uzzia.

C.E.I.:

2Re 15:30

Contro Pekach figlio di Romelia ordì una congiura Osea figlio di Ela, che lo assalì e lo uccise, divenendo re al suo posto, nell'anno venti di Iotam figlio di Ozia.

Nuova Diodati:

2Re 15:30

Poi Hosea, figlio di Elah, ordì una congiura contro Pekah, figlio di Remaliah, lo colpì e lo uccise; così regnò al suo posto, l'anno ventesimo del regno di Jotham, figlio di Uzziah.

Riveduta 2020:

2Re 15:30

Osea, figlio di Ela, ordì una congiura contro Peca, figlio di Remalia; lo colpì, lo uccise e regnò al suo posto, il ventesimo anno del regno di Iotam, figlio di Uzzia.

La Parola è Vita:

2Re 15:30

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La Parola è Vita
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Riveduta:

2Re 15:30

Hosea, figliuolo di Ela, ordì una congiura contro Pekah, figliuolo di Remalia; lo colpì, l'uccise e regnò in luogo suo, l'anno ventesimo del regno di Jotham, figliuolo di Uzzia.

Ricciotti:

2Re 15:30

Osea figlio di Ela congiurò e tese insidie contro Facea figlio di Romelia e lo percosse e lo uccise, e regnò in sua vece, a cominciare dal ventesimo anno di Joatam figlio di Ozia.

Tintori:

2Re 15:30

Osea, figlio di Eia, ordì una congiura contro Facee figlio di Romelia, lo percosse, lo uccise e regnò in suo luogo l'anno ventesimo di Ioatan figlio di Ozia.

Martini:

2Re 15:30

E Osea figliuolo di Eia fece congiura, e tese insidie a Phacee figliuolo i Romelia, e lo assalì, e lo uccise, e regnò in sua vece l'anno ventesimo di Joatham figliuolo di Ozia.

Diodati:

2Re 15:30

Or Osea, figliuolo di Ela, fece congiura contro a Peca, figliuolo di Remalia, e lo percosse, e l'uccise, e regnò in luogo suo, l'anno ventesimo di Iotam, figliuolo di Uzzia.

Commentario abbreviato:

2Re 15:30

8 Versetti 8-31

Questa storia mostra Israele in confusione. Anche se Giuda non era esente da problemi, tuttavia quel regno era felice rispetto allo stato di Israele. Le imperfezioni dei veri credenti sono molto diverse dalla malvagità consentita degli empi. Tale è la natura umana, tale è il nostro cuore, se lasciato a se stesso, ingannevole sopra ogni cosa e disperatamente malvagio. Abbiamo motivo di essere grati per le limitazioni, per essere tenuti lontani dalla tentazione, e dovremmo implorare Dio di rinnovare in noi uno spirito retto.

Riferimenti incrociati:

2Re 15:30

2Re 15:10,25
Os 10:3,7,15
2Re 15:32,33; 16:1; 17:1; 2Cron 28:4-6,16; Is 7:1-9; 8:6

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